

Pace a tutti,
Mi chiamo Luca di Marco e sono il figlio del pastore della comunità "Gesù vive e regna". Sono cresciuto in un ambiente familiare cristiano, intriso d'amore e di sani principi scritturali, quindi sono cresciuto con il desiderio di testimoniare Cristo ma, come tutti gli adolescenti, crescendo mi sono imbattuto in una realtà non prettamente cristiana. Ho cominciato a frequentare ragazzi non credenti e sono diventato il leader nei litigi, ma la cosa che più ha fatto danno alla mia giovane vita è stato aver fatto subentrare nei miei pensieri la frase: "che c' è di male?". Ogni insegnamento che avevo ricevuto lo mettevo in discussione usando questa fatidica frase. Ogni cosa la vedevo dalla prospettiva che non c'era nulla di male e che tutto o quasi era lecito. Mentre cercavo il piacere nella mia vita diventavo sempre più triste e mi sentivo sempre più solo, così cominciai ad avvertire un profondo vuoto che nessuno poteva colmare, nè amici, nè ragazze del momento. Tanti fratelli della chiesa mi parlavano cercando di farmi rinsavire e io nonostante il mio malessere continuavo a vivere una vita non buona cristianamente, ma Dio aveva il controllo della mia vita e operava nei Suoi tempi e nei Suoi modi. Un giorno, tornando dal viaggio d'istruzione, mi accorsi che i miei amici mi filmavano col cellulare e mi ritrovai, non saprei dire come, in mezzo ad una folla di ragazzi ad innalzare cori razzisti contro degli extracomunitari. Quando però ho visto quel video mi sono veramente vergognato pensando di avere deluso i miei genitori e tutte le persone che mi volevano bene. Pensavo di nasconderlo ai miei genitori ma quando mia madre lo scoprì invece di arrabbiarsi con me mi disse una frase che sconvolse il mio cuore facendomi riconsiderare la mia vita fino a quel momento. Mi disse: "per questi ragazzi sei un leader... pensa se queste persone saltassero per Gesù e si convertissero... pensa quale piacere avresti agli occhi di Dio".
Quella frase Dio l'ha usata per farmi inginocchiare ai suoi piedi, per farmi piangere e pentirmi di quello che ero stato fino a quel momento. Da quel preciso istante ho deciso di essere "un trascinatore" per Gesù, di servire Dio senza riserve così come faccio tutt' oggi. Con questa mia testimonianza voglio incoraggiare te giovane o chiunque stia leggendo a stare attento alle frasi che entrano nella tua mente. Esse possono invadere il tuo cuore e trascinarti verso vie che non sono buone davanti agli occhi di Dio. Chiediti sempre: "cosa farebbe Gesù?" e stai certo che Dio è così potente da stravolgere la tua vita in qualsiasi momento... Tu sei un'arma potente che Dio vuole usare. Dio ti benedica.
Luca di Marco